Le Nostre Ragioni

Le ragioni di questa raccolta fondi

È bello che proprio dall'Italia, culla della letteratura, sia nato il primo Cultural Network in Realtà Virtuale.

La fucina di idee non ha però mai smesso di spandere i suoi ardenti lapilli, e tante sono le cose che vorremmo realizzare anche grazie al tuo aiuto.

Con la follia tipica dei pionieri siamo giunti fin qui basandoci sulle nostre sole forze, mettendo mano ai portafogli ed indebitandoci personalmente con le banche. Non potevamo fare altrimenti, non potevamo imbarcare amici e conoscenti all'inseguimento di un sogno che non avevamo la certezza di poter realizzare. Tanti passi abbiamo compiuto negli ultimi 3 anni, ed i nostri sforzi si sono concretizzati in fondamenta solide che abbiamo presentato con successo al recente Salone Internazionale del Libro di Torino.

Ora le banche ci han chiuso i cordoni, e vogliono veder profitti prima di mettere a nostra disposizione ulteriori risorse finanziarie. Ma è oggi che dobbiamo intervenire, perché OGGI si decide quale direzione dovranno prendere le nuove tecnologie, Intelligenza Artificiale e Realtà Virtuale in primis: delegare il lavoro alle macchine, per abbattere i costi e inchinarsi a profitti sempre crescenti, o rimettere al centro l'essere umano perché sia protagonista e goda dei progressi tecnologici, senza diventarne succube e strumento?

È questa la battaglia che, da imprenditori, vogliamo portare avanti. Dobbiamo farlo ora, qui e adesso.

Di seguito solo alcuni dei progetti che in questi anni abbiamo ideato e che ora intendiamo realizzare.

Creare un diverso modello di E-Commerce

Un E-Commerce fatto da umani per gli umani

Librai in Corso

Con l'ausilio di Librai in Corso, piccola associazione che ci ha seguiti nel percorso di formazione libraria, abbiamo studiato un sistema attraverso il quale fare quanto prima delle librerie di quartiere le vere protagoniste della Libreria virtuale Bookelot.

Amiamo l'Intelligenza Artificiale ma...

Dietro la stesura di ogni libro ci sono sogni, frustrazioni, esperienze di vita individuali e collettive. Solo un essere umano può trasmettere ad un suo simile, coetaneo o lontano successore che sia, quel coacervo di passioni, sentimenti, paure, pregiudizi, meschinità, atti di coraggio e quant'altro che son prerogativa di noi umani. Con Rino Gaetano, siamo tra coloro che cercano “la sincerità nell'arte”. Amiamo l'Intelligenza Artificiale: ci permette di fare cose che prima parevano impossibili. Ma nella sua essenza, in quell'artificialità che si porta nel nome, per sua natura non può essere sincera. Può creare cose belle? Assolutamente sì. Può sostituirsi all'essere umano in ambito di creazione e trasmissione della cultura? Sarebbe drammatico se le assegnassimo questo ruolo, intrinsecamente non suo.
E così come la scrittura, anche il consiglio di lettura passa attraverso le caratteristiche prettamente umane sopra descritte, belle o brutte che siano.

Bookelot, e-commerce e social network in Realtà Virtuale

Sfrutta il world wide web abbattendo i confini territoriali per creare nuovi mondi. Bramiamo un mondo più largo e senza confini, un mondo che può essere concepito solo come estensione del reale e non quale Paradiso artificiale ove rifugiarsi.
Il tempo dell'AI ed il suo utilizzo hanno un costo che rasenta lo zero, se paragonato ai costi legati alla remunerazione di umani che dedicano una parte importante della propria vita, le proprie competenze e la propria passione al lavoro di librai. Se fossimo speculatori e non imprenditori, se fossimo interessati unicamente a veder crescere i nostri conti correnti, insensibili alla qualità del servizio offerto e ad i suoi potenzialmente devastanti effetti sociali, copriremmo col velo di un finto progresso ciò che è solo drammatica de-umanizzazione. Una macchina può dirmi quale libro parla di quale argomento, e lo può fare con maggiore efficacia dell'umano più esperto. Una macchina può profilarmi in base ai miei gusti, basandosi quindi solo sul mio passato. Ma solo un libraio umano può avere la possibilità di leggermi nell'anima, intravvedere in me ciò che ancora io non scorgo, indicarmi un possibile percorso verso un futuro tutto ancora da costruire. Un futuro che non può essere quella semplice ripetizione del passato tipica del conformismo insito nel concetto di “profilazione”.

Abbattere i confini linguistici

Amiamo le lingue come i dialetti, ma agogniamo un mondo nel quale si possa comunicare con facilità con gente di ogni etnia e paese.

Amiamo la nostra lingua e siamo orgogliosi di essere italiani, siamo fieri di appartenere a un popolo che ha donato al mondo il Rinascimento, le note musicali, la prospettiva. Ed è col nostro Dante che diciamo “Io ho il mondo per patria, come i pesci il mare”.

Siamo e saremo sempre grati a tutti i popoli di questo piccolo pianeta. Non scordiamo mai di utilizzare un alfabeto nato in Grecia per scrivere su carta, la nostra amata carta, ideata in Cina. E se stai leggendo queste righe su un computer, non dimenticare mai che puoi farlo grazie all'ingegno di americani e giapponesi, e agli iraniani sei debitore per l'enorme contributo che han dato allo sviluppo dei sistemi di ventilazione e condizionamento, compresa la ventilazione necessaria a non far surriscaldare il tuo computer.

Nel mondo intero si usano numeri arabi, e diffusissimi sono il sistema metrico francese ed il calcolo inglese. Dagli egizi deriva quel calendario che, dopo varie trasformazioni, è ora il nostro calendario e tantissimo dobbiamo al coraggio di navigatori spagnoli e portoghesi.

Abbiamo imparato a comprenderci come individui grazie a una scienza, la psicologia, che vede in un austriaco di origine ebraica uno dei suoi principali padri fondatori. Splendide opere poetiche e musicali ci son state donate dai popoli di Palestina. Ed è con l'ebreo Einstein che ci riconosciamo parte di un'unica razza: la razza umana.

Mai smetteremo di ringraziare tanto i russi quanto gli ucraini per aver dato i natali a grandi letterati, come agli scandinavi dobbiamo la nascita di grandi saghe. Sempre ci inchineremo grati innanzi a tedeschi, greci, cinesi e indiani per gli enormi contributi che han dato alla Filosofia.

Enormi i contributi dei turchi nel campo dell'architettura così come in altri campi, come grandi le battaglie di civiltà e difesa dei diritti umani opera dei bistrattati curdi. Non vogliamo e non possiamo dimenticare il prezioso contributo degli africani, abitanti di quella che è stata la culla dove è nato l'homo sapiens e che con la loro ricca storia, cultura e conoscenza hanno arricchito il tessuto della civiltà umana, donandoci inestimabili opere d'arte, conoscenze scientifiche e una profonda saggezza che continua ad essere fonte di ispirazione e cambiamento per umani di tutto il globo.

Siamo coscienti che ben maggiori sono i portati di ogni popolo e che tutto lo scibile è frutto di contributi multipli e interrelati. Potremmo dilungarci ore ed ore in ringraziamenti a tutti coloro che, da ogni angolo del pianeta, han dato il loro contributo allo sviluppo di quella cultura e quella scienza che sono patrimonio dell'umanità tutta, e ci duole non avere qui lo spazio per dedicare almeno un rigo ad ogni singolo popolo, dai lontani ittiti ai simpatici irlandesi, passando per i nativi americani, i kirghisi, i coreani e i vietnamiti.

Con loro, con tutti loro (ittiti esclusi), vorremmo essere in grado di parlare nella nostra lingua e farci ascoltare nella loro, e così loro nei nostri confronti. La tecnologia già esistente rende questo obiettivo tutto fuorché utopico.

Rendere la lettura sempre più inclusiva

La cultura, come la tecnologia, non può essere fine a se stessa, non può essere chiusa in una torre d'avorio fatta di intellettuali.

Per essere efficace strumento di miglioramento del mondo e della vita, la cultura deve essere diffusa e pervasiva, deve essere resa apprezzabile e accessibile per tutti.

Sono tante le forme di inclusività e diversi e di varia natura gli strumenti per realizzarla.

“Chi ha il pane non ha i denti”

la più grave forma di esclusione è forse l'auto-esclusione, l'esser pieno di libri e non leggerli. È inutile piagnucolare sul fatto che “i giovani non leggono”. Se non lo fanno la colpa è di noi adulti, che non gli diamo buone ragioni e per farlo e che non siamo abbastanza vicini al loro mondo per comprenderlo, trovando noi gli strumenti atti a invogliarli a leggere. Riteniamo che il libro immersivo da noi ideato e sviluppato possa dare il suo piccolo contributo a far riappassionare i giovani alla lettura. Perché possa svolgere questo ruolo, il v-book deve entrare nelle scuole. Abbiamo strutturato una piccola proposta didattica a costo zero che stiamo ora presentando al alcuni istituti scolastici. Vorremmo e dovremmo fare di più: contattando più scuole da un lato, mettendo in atto ulteriori progetti educativi (esperienze di apprendimento immersive) dall'altro.

“Chi ha i denti non ha il pane”

Vogliamo rendere la lettura sempre più accessibile da un punto di vista economico. Per la normativa italiana, un testo diviene patrimonio dell'umanità settant'anni dopo la morte di coloro i quali ne detengono i legittimi diritti d'autore (l'autore ovviamente, ma anche eventuali traduttori e illustratori). Ma un patrimonio non è tale se non è accessibile a tutti, ed è solo grazie al lavoro di digitalizzazione dei testi che quest'ideale può farsi realtà. Liber Liber è un'Organizzazione di Volontariato che dal lontano 1993 digitalizza e pubblica gratuitamente libri per i quali sono decaduti i diritti d'autore oppure che son stati donati all'umanità dai loro stessi autori. Il gruppo di amici che ha dato vita a Bookelot apprezza da sempre il lavoro svolto da Liber Liber, ed abbiamo quindi scelto di darle adeguato spazio nella nostra libreria. Ma vorremmo poter fare di più: oltre ad invitarti avisitare il loro sito e a suggerirti di far loro direttamente anche piccole (ma pur sempre assai importanti) donazioni, vorremmo noi stessi metterci nelle condizioni di poter assumere personale che si dedichi alla digitalizzazione di opere da donare a Liber Liber e, attraverso essa, al mondo.

"L'assistenza a chi è dislessico non può essere lasciata alla sensibilità e al buon cuore personali"

Per essere efficace strumento di miglioramento del mondo e della vita, la cultura deve essere diffusa e pervasiva, deve essere resa apprezzabile e accessibile per tutti. Anche i disturbi legati alla lettura portano ad escludere parte della popolazione dal piacere della lettura. Diverse sono le tecniche adottabili per ridurre al minimo i disagi legati alla dislessia e ad altri disturbi dell'apprendimento: è nostra intenzione implementarne quante più possibile.

“Come ogni ascoltatore della radio sa, è incredibile quante cose puoi vedere con le tue orecchie”

La lettura digitale è già oggi un grande ausilio per gli ipovedenti aforisticamente.com, che possono ingrandire il testo a loro piacimento. Ciò non basta però per chi la vista la ha persa del tutto. Quanti più audiolibri saremo in grado di produrre, tanto maggiore sarà il numero di essi che potremmo donare alle associazioni di privi della vista.

Le cose da fare sono tante...
Idee e voglia di fare non ci mancano!

Un altro mondo è possibile, costruiamolo assieme!

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